giovedì 21 marzo 2019

Tutti in fila. Il metodo Mamma Papera

Su Facebook una mamma chiede come fare per insegnare ai suoi figli a camminare ben bene in fila ordinati per la strada.
So che ora la società ci vuole tutte mamme zen aperte al dialogo e al confronto.

Al contrario dei bambini di questa generazione, 
io avevo una mamma papera pazzesca.
Oh, la seguivamo in fila fila fila, depilandoci gli avambracci sui muri delle case perché “passano le macchine”. (Due ogni quarto d’ora).Io ero una bravissima paperella. Un anattroccolo coi controcazzi.
Seguivo pedissequamente, testa bassa, senza nemmeno chiedere dove si stesse andando. L’alternativa era ricevere una sonora manata che ti spediva sulla luna e ti facevarimbalzare su un altrettanto sonora manata del papá.
Parco o fila in posta, era uguale.
Zitta e muta, raspando i gomiti sui portoni del paesello.
Ma i miei erano così in tutto, ci hanno insegnato ben bene la gerarchia:
Io genitore.
Tu figlio.
Io Everest.
Tu sassolino.
Io ragione.
Tu torto.
Io torto a ragione.
Tu torto.
Io ti meno.
Tu rispondi.
Io ti meno il doppio.
Tu taci.
Io ti dico di rispondere.
Tu rispondi.
Io te le suono di nuovo.
Ma son cresciuta bene, sai?
Ho rispetto per tutti.
Sono equilibrata.
Mangio sano.
Metto la flanella.
Mangio se no mi sciupo.
Dico Buongiorno Buonasera Permesso Scusi Grazie.
Ogni tanto riesco a distendermi e lasciare la posizione fetale anche per cinque minuti di fila.
Metto il pollice in bocca, ma non sempre il mio, mamma non lo sa.

Il mio psicologo dice che faccio progressi e mi ha regalato la tazza salvagoccia.

Per festeggiare, lui, si è comprato una Maserati.


*Granella Di Vaniglia*

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