sabato 16 maggio 2015

Pop Corn Series: Claudio

Non è che uno le trovi esattamente per terra.
Nemmeno nell'uovo di Pasqua.
Le trovi. Punto.
Ognuno a modo suo le trova.
Claudio le ha trovate svegliandosi in un mondo alla rovescia che non è più il suo.
Mica le ha viste subito.
A dir la verità si è svegliato che per metà non ci vedeva più.
E non sentiva nulla.
Presente quando dici "Non ti sento"?
Lui non ci sente più per davvero.
Per certe scemenze può essere pure una fortuna.
Invece il Destino, Dio, il Karma- chiamala come vuoi ,questa- è una sfortuna fottuta.
Hai presente quando dici: "Papà, io esco?"
e papà ha quel sesto senso, quello strano prurito genitoriale che ti fa dire "Domani devi andare a lavorare, stai qui con noi"?
Ma se hai vent'anni mica ci pensi.
Esci. E prometti di rientrare presto perché poi la sveglia ha sempre lo stesso fuso orario e se ne frega se hai dormito o no a sufficienza.
Sta di fatto che Claudio è uscito, fresco e profumato di doccia dopo la faticata in palestra.
La partita a calcetto degli amici era già iniziata,
lo scooter parcheggiato fuori , la sera era tiepida di Maggio. La normalità da bere come lo sai fare solo a vent'anni.
Perché tutto ciò che c'è oltre quel mondo non è normale, poi certe cose succedono solo agli altri, solo al telegiornale.
Il cervello a volte ci salva. Ci protegge.
E cancella.
A Claudio è rimasta l'ultima immagine di una rotonda, nel buio senza traffico di periferia.
E il nome della sua fidanzata.
Non lo sa dello schianto, forse il rumore, forse la fretta nel cercare soccorsi.
Un pezzo di storia bruciata.
Gliela raccontano e lui racconta di un racconto.

Lui, con pensieri semplici, dice "Era come se avessi tre teste, il cranio si è aperto in due, come una trappola" Forse gliel'hanno spiegata così e lui la ripete così.

Fastidio. Formicolio. E un silenzio che fa paura.
Ma con una cannula in gola non lo puoi gridare, lo pensi solo quel :"Cosa ci faccio qui?"
Il volto piú bello, quello che impari a riconoscere appena nasci, lo riconosci subito anche dopo due mesi di blackout. Niente. Il cervello si era preso ferie. Ma lei, la mamma, ti guarda sempre come se fossi il migliore al mondo. Per lei non ci sono pannoloni, catetere, tubi e flebo che possano inficiare l'amore più grande. Per lei sei tu. E lei la riconosci subito.

Diversi camici bianchi.
Un salto all'indietro come se avessi tre anni, la realtà frammentata in pensieri semplici quasi primordiali.
E si ricomincia. Te lo dicono, te lo fanno capire che si ricomincia.
Da zero.
Parlare.
Contare.
Camminare.
Leggere.
Scrivere

La rabbia viene dopo.
Quando riacquisti, a furia di logopedia, la capacità di esprimerti. E quindi riconoscere i tuoi pensieri.
E' quasi fisiologica, addirittura normale. Ce la si aspetta, prima o poi arriva.
La tua vita ha le risposte in mano a chi c'era, a chi ha visto e non te lo dice.
Rimane, come ai bambini di tre anni, una domanda: Perché?
Neurofisioterapia.
Perchè?
Logopedia.
Perché?
Esami.
Chi sa la verità?
Dottori.
Chi tace ciò che sa?

Poi in due anni che ci vogliono a reimparare a camminare ti rendi pure conto che forse non conoscevi davvero chi popolava il tuo mondo.
Sono quei momenti amari in cui la vita ti insegna a distinguere gli amici veri, i valori che contano. Una specie di dolorosa selezione naturale, ci sarebbe pure da risparmiarsi a scommetterci: ci pensano momenti come questo a fare il lavoro sporco di smistamento.

Quando la valanga scende lo fa fin quando ne ha basta lei, non quando ne hai a basta tu:
la fidanzata si è dileguata da un pezzo, forse sotto la pressione dei familiari; papà non ce l'ha fatta: lui che ti aveva suggerito di rimanere se ne è andato, ma ha combattuto tutto, fino in fondo; chissà la mamma: fiore d'acciaio nel deserto, avrà un segreto per resistere a tutto?
E tuo fratello in America, tua sorella che non è rimasta immune dai suoi dolori personali..anche se piangessero ogni giorno, cosa cambierebbe?

Hai un lavoro che oltre a renderti indipendente, fa crescere in te piccole soddisfazioni quotidiane, così come crescono le piante che curi da anni.

E comunque, quando ti chiedi "Cosa cambierebbe? Se ancora provassi rancore, odio, cosa cambierebbe?"

Ecco.
In quel momento sai che da quando ti sei svegliato nella tua seconda vita, le hai trovate.
Le trovi quando dici:
Inizi una seconda vita
quando ti accorgi che di vita ce n'è una sola.

Le hai trovate, le chiavi del mondo.
~~~~~~~~~

Claudio, trent'anni oggi,
vive da dieci anni senza udito ed è ipovedente.
A seguito di un fatale incidente in scooter, in cui la verità è ancora chiusa chissà dove, ha riportato serissime lesioni, è stato in coma per due mesi e ha subito diversi interventi, oltre ad aver seguito un lungo e doloroso percorso verso la riconquista di una vita.
Ora parla, ha imparato la LIS, adora mangiare da McDonald's ( "Il sushi nooo per favore" ti dice) si racconta senza versare una lacrima.
È il gigante buono che aspetta speranzoso l'intervento che gli restituirà, almeno esteticamente, l'orecchio destro.

In bocca al lupo, Claudio

Buona vita!!
*Granella Di Vaniglia*

























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